Teatro e democrazia La contraddizione come origine del gioco teatrale e del sentire democratico

L’articolo affronta la contraddizione che anima il teatro e la democrazia, sin dalle sue forme ancestrali, cercando di lasciar affiorare il nesso tra forme democratiche più o meno degenerate (anarchia, anomia, totalitarismo, dittatura implicita) e le derive della scena teatrale contemporanea, senza mai dimenticare il compito originario  – di addestramento alla diversità –  che il teatro dovrebbe perseguire. Dalla contesa dei corpi nella volta celeste al conflitto dei personaggi sulla scena, il teatro esibisce la contraddizione – così come la democrazia tenta di mediarla – facendola risuonare attraverso il fenomeno dell’empatia e della reversibilità delle prospettive.

 

The focus of this article deals on the specific contradiction that enlivens theatre, from its ancestral forms, through classic and modern theatre, to deepen the link between democratic forms – also the degenerate ones (anarchy, anomy, totalitarianism, hidden dictatorship) – and the contemporary theatrical scene, with special attention to the first original aim of theatre – enlightening and, in some ways, revolutionary – that theatre should always pursue.

From the dispute of celestial bodies to the conflict of the characters on the stage, theatre shows the contradiction – while democracy tries to moderates it – and lets it ring through the ‘empathy’ phenomenon and the reversibility of perspectives.



È scrittore, laureato in giurisprudenza e in filosofia, due dottorati di ricerca (Filosofia del Diritto presso L’Università degli Studi La Sapienza e Filosofia Teoretica presso la Pontificia Università Gregoriana), ha pubblicato una ventina tra saggi, monografie e articoli in campo filosofico tra cui “Tempo e Multiverso: indagine sulla struttura originaria del tempo” (Stamen 2008). E’ stato assistente alla Sapienza e professore alla European School of Economics; attualmente esercita la professione di avvocato urbanista. Autore di circa sessanta testi teatrali, un suo romanzo Il male è chiaro, è stato finalista al premio Calvino (pubblicato nel 2013(, mentre nel 2021 è uscita la tetralogia “Il Fondo”. Ha collaborato come organizzatore e promotore di molte iniziative culturali in campo filosofico e teatrale ed è tra i fondatori Centro nazionale di drammaturgia italiana contemporanea. All’interno del progetto Libertà di Studiare, in collaborazione con La Sapienza, il Consiglio dell’Ordine di Roma e la Scuola Forense, ha tenuto per i detenuti di Rebibbia corsi di diritto e filosofia del diritto all’interno del corso di laurea in Giurisprudenza


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