Cinema e accademia Il polo della Columbia University e gli studios di Zukor e Lasky

In questo breve saggio ci proponiamo di rintracciare la presenza delle scuole neoaristoteliche nell’ambito del cinema americano, con particolare riferimento a quelle sorte dalla metà degli anni Dieci intorno ai teorici della Columbia University e il possibile impatto che esse hanno avuto sulla produzione cinematografica degli studios di Adolph Zukor e Jasse Lasky (Famous Players-Lasky Corporation e in seguito Paramount). Realtà citata marginalmente da Bordwell/Staiger/Thompson in The Classical Hollywood Cinema, il ruolo della Columbia si rivela strategico nell’ambito della riflessione critica sulle tecniche di composizione cinematografica, soprattutto per quanto riguarda i contatti con il sistema degli studios che si stava affermando, rappresentando a nostro avviso il primo caso di un tentativo di impostazione culturale di tradizione accademica nei confronti dell’industria cinematografica.

Parole chiavi:

Studios, Adolph Zukor, Jasse Lasky, cinema, accademia, Columbia University

Abstract

In this short essay we aim to track down the presence of neoaristotelics schools in the American cinema, with particular reference to those established from the mid-1910s by the theorists of the Columbia University. Secondly, we intend to analyse the impact of the nearistotelics schools on the studios of Adolph Zukor and Jasse Lasky (Famous Players-Lasky and then Paramount). The role of Columbia, marginally mentioned by Bordwell/Staiger/Thompson in The Classical Hollywood Cinema, has turned out to be strategic in the context of the critical reflection on the film composition techniques. In this respect, the interaction between the studio-system and the university should be addressed in depth, representing, in our opinion, the first attempt carried out by a cultural institution to influence the film industry.

Keywords:

Columbia University, Golden Age, Matthews/Freeburg/Patterson, Aristotele, Poetica

 



Alessandro Nardis (Roma, 1979) ha studiato prima presso l’Università degli Studi Roma Tre, laureandosi in Studi sul Cinema, poi presso l’Università degli Studi dell’Aquila, dove ha conseguito una Laurea Magistrale in Filologia Classica, entrambe cum laude. Docente di Greco e Latino in ambito liceale, si occupa del rapporto tra Cinema e Filosofia. L’oggetto di ricerca è il cinema classico americano soprattutto in riferimento alle scuole di pensiero neoaristoteliche attive nel sistema culturale e industriale americano dagli albori fino all’avvento della New Hollywood. Relatore in convegni e seminari sul rapporto tra Cinema e Filosofia, ideatore e cofondatore del ciclo di seminari "Il cinema tra rito e macchina da (im)presa" presso il centro di studi umanistici e culturali Leusso, collabora anche come critico cinematografico presso la testata giornalistica Gothic Network, e la rivista "Teatro contemporaneo e cinema" fondata da Mario Verdone. Nel 2015 ha pubblicato per Tangram edizioni scientifiche "Un dittatore a Hollywood. Il caso Aristotele. Correnti di pensiero neoaristoteliche nella Golden Age: Brander Matthews e la Columbia University".


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